E' l'unico apporto proteico per l'intero alveare. Proteine, lipidi, amminoacidi, steroli, vitamine e minerali sono gli ingredienti contenuti in questo alimento e sono, tutti insieme, il segreto necessario al corretto sviluppo dei diversi organismi che compongono una famiglia di api.
Per raccogliere il polline dalle diverse varietà di piante, le api adottano tecniche differenti in base alla specie da bottinare, in alcuni casi esse ne mordono i contenitori, le antere dei fiori, in altri casi invece se ne ricoprono il corpo sfiorando le infiorescenze che ne sono ricche. Una volta poi raggiunto l'obiettivo, le api specializzate alla raccolta di questo alimento, creano delle riserve che ripongono sul terzo paio di zampe. Si tratta di vere e proprie pallottole di granuli pollinici uniti tra loro grazie ad una goccia di nettare che le api sistemano, per il trasporto in alveare, sulle apposite cestelle presenti su queste zampe.
Dal fiore all'alveare, dal fiore alla tavola
Una volta arrivate in arnia, le api specializzate nella raccolta del polline, si liberano della pallottola di granuli pollinici che trasportano sulle cestelle grazie a una spina presente nella seconda zampa. Le giovani api in attesa di questo bottino poi, si preoccupano di inserirlo con cura nelle apposite celle.
Il polline è quindi un prodotto quasi totalmente vegetale, le api lo arricchiscono solo con l'inclusione di nettare.
Diversi studi rivelano che questo alimento sia non solo un buon ricostituente, ma anche un ottimo nemico dei disturbi cardiovascolari, un efficace guardiano per la protezione del fegato e un buon agente antivirale e antibatterico.